MARMO Il marmo è una roccia metamorfica composta prevalentemente di carbonato di calcio ( Ca C O 3 ). CaratteristicheIl marmo si forma attraverso un processo metamorfico da rocce sedimentarie , quali il calcare o la Dolomia , che provoca una completa ricristallizzazione del carbonato di calcio di cui sono in prevalenza composte e danno luogo ad un mosaico di cristalli di calcite o di dolomite (minerale). L'azione combinata della temperatura e la pressione, durante la trasformazione della roccia sedimentaria in marmo, porta alla progressiva obliterazione delle strutture e tessiture originariamente presenti nella roccia, con la conseguente distruzione di qualsiasi fossile , stratificazione o altra struttura sedimentaria presenti nella roccia originaria. Il colore del marmo dipende dalla presenza di impurità minerali ( argilla , limo , sabbia , ossidi di ferro , noduli di selce ), esistenti in granuli o in strati all'interno della roccia sedimentaria originaria. Nel corso del processo metamorfico tali impurità vengono spostate e ricristallizzate a causa della pressione e del calore. I marmi bianchi sono esito della metamorfizzazione di rocce calcaree prive di impurità. Il basso indice di rifrazione della calcite, che permette alla luce di "penetrare" nella superficie della pietra prima di essere riflessa, dà a questo materiale (e soprattutto ai marmi bianchi) una speciale luminosità, che lo ha reso particolarmente apprezzato per la scultura. Si ricordi, a titolo di esempio, che l'artista e scultore Michelangelo Buonarroti prediligeva il "marmo bianco" di Carrara per le sue opere. I marmi non colorati sono una fonte di carbonato di calcio puro, che viene utilizzata in un'ampia varietà di industrie. La polvere di marmo è un componente di coloranti e vernici , di dentifrici e di materie plastiche . Viene utilizzata anche nell'industria cartaria in affiancamento al caolino . Tipologie delle caveLa classificazione prevede come parametro le caratteristiche del territorio che ospita la cava, dando vita a due tipologie predominanti, cave di pianura e di monte. Si definiscono cave di pianura quelle in cui tutte le lavorazioni vengono effettuate ad una quota inferiore al livello di campagna. Questa caratteristica implica un problema dovuto alle eventuali acque sotterranee che, infiltrandosi al di sotto della falda freatica , rendono umidi i cantieri; diventano quindi necessarie centrali di pompaggio e sistemi di canali per il loro allontanamento, rimedio decisamente costoso. Le cave aperte a quote collinari o montagnose si definiscono cave di monte e anche queste comportano un problema, la difficoltà del loro raggiungimento infatti richiede la costruzione di strade spesso lunghe e costose a causa del territorio generalmente accidentato. Capita che il costo elevato di tale opera non sia sostenibile da una singola attività di estrazione, si rende quindi necessario organizzare la cava come un bacino di estrazione dove accederanno più imprese. In alcune realtà dove l'economia dovuta all'estrazione del marmo è molto importante, come ad esempio nella provincia di Massa Carrara , le spese dovute alla costruzione di strade d'accesso alle cave vengono finanziate dalla pubblica amministrazione. Tecnologie di taglioL'operazione principale che avviene nelle cave è l'estrazione; quest'ultima ha subito un'evoluzione dovuta principalmente alla scoperta di nuovi materiali in grado di incidere con maggiore efficacia e precisione il marmo. Quando l'uomo ancora non conosceva i metalli duri costruiva utensili di pietra, probabilmente di basalto , con i quali era in grado di lavorare esclusivamente rocce tenere e graniti . Successivamente l'uomo conobbe e utilizzò il ferro per la costruzione di utensili con i quali incidere la roccia seguendo delle tecniche precise, cioè applicando delle venature nel marmo, spesso sfruttando anche quelle naturali, per poi inserirci leve di metallo e cunei di legno. Questi venivano infine imbevuti d'acqua allo scopo di gonfiarli e quindi aumentarne il volume e la relativa pressione sul blocco da staccare. Questa tecnica non è ancora stata del tutto superata ma nell'arco degli ultimi cento anni il progresso della tecnologia ha portato ad un veloce sviluppo delle tecniche di taglio e ad un conseguente incremento della produzione. Molto diffuse sono le tecniche di taglio mediante fili metallici, in particolare il filo elicoidale e il filo diamantato . LastreIl marmo, dopo l'estrazione dalle cave per mezzo di seghe "diamantate", oppure utilizzando la tecnologia dell'acqua pressurizzata, può essere lavorato a forma di lastre piane. Queste variano da uno spessore minimo di 1 cm, fino ad uno spessore massimo di circa 30 cm: lastre con spessore inferiore al centimetro risulterebbero eccessivamente fragili, scarsamente resistenti a sforzi di flessione e taglio , mentre spessori superiori consentono alla lastra di superare le fasi di lavorazione e trasporto evitando fessurazioni o rotture del materiale. Una lastra con spessore superiore a trenta centimetri prende il nome di "massello". Le lastre di marmo vengono impiegate come finitura, ad esempio per rivestire pavimentazioni e talvolta pareti. Trattandosi di un materiale poroso tende ad assorbire sostanze oleose, ecco perché talvolta viene sottoposto a trattamenti protettivi specifici. Il costo di una lastra varia a seconda del pregio del marmo, della provenienza e del tipo di lavorazione adottata, oltre che, ovviamente delle dimensioni geometriche. Tecniche di lavorazione delle superficiLe principali tecniche di lavorazione di superfici marmoree sono:
Ormai tutte queste macchine prevedono anche sistemi di carico e scarico sui piani di rulli, progettati per rendere sicuro il posizionamento di pezzi fragili come le lastre, il cui danneggiamento causerebbe una perdita di profitto.
Fonte [Wikipedia] GRANITO Il granito è una roccia ignea intrusiva felsica , con grana che va da media a grossolana e occasionalmente può presentare megacristalli. Il suo nome deriva dal latino granum (a grani), con chiaro riferimento alla sua struttura olocristallina. Il granito è classificato tramite il diagramma QAPF , nel quale si colloca nel campo delle rocce sovrassature, ossia con contenuti di quarzo compresi tra il 20 e il 60%. Gli altri minerali fondamentali presenti sono i feldspati ( ortoclasio , sanidino e microclino ) e il plagioclasio (con composizioni più albitiche ) e miche ( biotite e in alcuni tipi di granito muscovite ). Se il plagioclasio è quasi interamente albite il granito prende il nome di granito sodico , se nella roccia è presente anche pirosseno rombico la roccia prende il nome di granito charnockitico . Un'ulteriore varietà di granito sono i leucograniti , nei quali i minerali mafici sono estremamente ridotti. La densità media del granito è di 2.75 g/cm 3 con un range che va da 1.74 g/cm 3 a 2.80 g/cm 3 . Composizione chimicaLa composizione media del granito è (in ordine decrescente):
Per ottenere questa composizione si sono analizzati 2485 campioni provenienti da tutto il mondo. La percentuale di SiO 2 si riferisce a tutti gli ossidi di silicio presenti (quindi anche quelli presenti nei silicati ) e non soltanto al quarzo. ClassificazioneIl granito è una roccia ignea intrusiva, si è quindi formato a seguito del lento raffreddamento di un magma che si è intruso a profondità comprese tra 1,5 e 50 km. Il processo di formazione del granito è comunque tuttora in fase di dibattito ed ha generato varie ipotesi e classificazioni dei graniti. Classificazione alfabeticaLa classificazione alfabetica distingue in:
Classificazione di PitcherLa classificazione di Pitcher (1979) distingue due tipi di associazioni granitiche: l' ercinotipa e l' andinotipa . Ulteriori studi hanno portato a definire tre classi di graniti:
OrigineL'origine del granito è stata per molti decenni fonte di controversie e accese discussioni. L'ipotesi attualmente più diffusa è quella della genesi per cristallizzazione frazionata . Un'ulteriore ipotesi è quella della genesi per estremo metamorfismo . Genesi per cristallizzazione frazionataSecondo questa teoria la formazione del granito va attribuita al lento processo di cristallizzazione frazionata che avviene all'interno della camera magmatica . Tramite questa teoria è quindi possibile spiegare le varie associazioni di rocce che troviamo nei plutoni come vari stadi dell'evoluzione del magma. Le associazioni plutoniche si possono utilmente schematizzare in due categorie principali:
In entrambe le associazioni il granito è comunque un punto di arrivo dell'evoluzione, in quanto rappresenta la roccia più differenziata. Questa evoluzione del magma viene rappresentata ottimamente nel diagramma del sistema granitico , dove tramite un grafico ternario di SiO 2 , albite e ortoclasio si può seguire il percorso di differenziazione di un magma sovrassaturo. Genesi per metamorfismoIn opposizione alla genesi per cristallizzazione frazionata alcuni geologi hanno formulato l'ipotesi della genesi per metamorfismo. Questa teoria spiega la formazione del granito grazie al metamorfismo estremo di anfiboliti e granuliti . Risalita e messa in postoLa risalita dei magmi dalla zona di origine (generalmente l' astenosfera ) verso la crosta più superficiale avviene principalmente per contrasto di densità . Il movimento del magma nell'astenosfera può quindi essere efficacemente descritto con un modello di flusso in un ambiente poroso saturato con collasso dell'ambiente attraversato (Turcotte e Ahern, 1979). Al raggiungimento della litosfera il movimento del magma cambia per il comportamento più rigido del mezzo attraversato iniziando quindi a seguire vie preferenziali. A seconda delle caratteristiche del magma (densità, viscosità , massa e perdita di calore) l'intrusione si fermerà a diverse profondità. Si distinguono quindi epiplutoni , plutoni di altro livello, e cataplutoni ossia plutoni di crosta medio-profonda. La messa in posto può, schematicamente, avvenire in due modi:
Una tipico meccanismo di intrusione permissiva è lo ' stoping nel quale le rocce incassanti si frammentano al tetto e ai bordi dell'intrusione liberando spazio per la risalita. Lo stoping è chiaramente riconoscibile ai bordi del plutone per la grande presenza di xenoliti . DistribuzioneLocalità di ritrovamento dei graniti in ItaliaIn Italia sono assai diffuse rocce granitiche, localizzate nelle Alpi , in Calabria e in Sardegna . Esse appartengono a due cicli intrusivi distinti, connessi con l' orogenesi ercinica (fine dell' era paleozoica ) e con l' orogenesi alpina (nell' era terziaria ) e sono spesso associate, nella medesima massa intrusiva, con rocce ignee appartenenti ad altre famiglie ( sieniti , dioriti , ecc.) Le rocce granitiche intruse durante il ciclo dell'orogenesi ercinica sono quelle affioranti su vaste aree in Sardegna e in Corsica , per lo più graniti normali, ma talvolta anfibolici o alcalini, con anfiboli sodici , e inoltre i graniti della Sila e dell' Aspromonte , e quelli situati prevalentemente nella parte esterna dell'arco alpino ( Monte Bianco , Massiccio del San Gottardo , ecc.); spesso questi graniti ercinici mostrano tessiture gneissiche , formate per fenomeni di metamorfismo regionale avvenuti, forse a più riprese, dopo la solidificazione delle rocce. Un'altra serie di rocce ignee acide, di tipo granitico, si è intrusa durante il ciclo dell'orogenesi alpina ( Val Masino , Adamello , Vedrette di Ries , Isola d'Elba ). Il granito di Baveno è largamente usato come pietra da costruzione e ornamentale, analogamente al ghiandone'' della Val Masino, a struttura porfirica, di età terziaria. I graniti della bassa Val Sesia sono invece di età ercinica. I plutoni dell' Adamello , delle Vedrette di Ries, della Cima d'Asta , di Bressanone nel Trentino-Alto Adige , tutti di età terziaria, sono costituiti in gran parte da adamelliti , granodioriti e tonaliti . UsiAlcune piramidi egizie sono costruite in parte da granito: la piramide rossa (2600 a.C.) è chiamata così per il colore rosso della sua superficie granitica. La piramide di Micerino è invece costruita da blocchi di granito e calcare. La grande piramide di Giza ha un maestoso sarcofago in granito. Molti templi indù nel sud dell' India sono costruiti in granito, soprattutto quelli costruiti durante l'XI secolo sotto la guida del re Rajaraja Chola I . Il granito è largamente utilizzato nell'edilizia moderna, soprattutto nella pavimentazione. Il granito è anche apprezzato nella costruzione di monumenti per la sua ottima resistenza agli acidi. Il granito lucidato e pulito è anche utilizzato nei piani cottura di molte cucine per la sua durabilità ed estetica. Fonte [Wikipedia] |