Elettricità

Col termine elettricità si fa riferimento genericamente a tutti i fenomeni su scala macroscopica che coinvolgono una delle interazioni fondamentali , l' elettromagnetismo , con particolare riferimento all' elettrostatica . A livello microscopico tali fenomeni sono riconducibili all'interazione tra particelle cariche su scala molecolare : i protoni nel nucleo di atomi o molecole ionizzate , e gli elettroni . I tipici effetti macroscopici di tali interazioni sono le correnti elettriche e l'attrazione o repulsione di corpi elettricamente carichi .

L'elettricità è responsabile di ben noti fenomeni fisici come il fulmine o l' elettrizzazione , e rappresenta l'elemento essenziale di alcune applicazioni industriali come l' elettronica e l' elettrotecnica . Divenuta contemporaneamente il più diffuso mezzo di trasporto per l' energia e uno dei più diffusi mezzi di trasporto per l'informazione, l'elettricità è diventata il simbolo del mondo moderno: illumina le abitazioni, fa funzionare le fabbriche e rende vicini i popoli più lontani.

La carica elettrica è una di quelle entità che può essere misurata ed utilizzata, ma non può essere definita in termini facilmente comprensibili, perché, come per lo spazio, il tempo e la massa, non è facile darne una esauriente definizione. Forse il modo migliore di definirla è di osservarne gli effetti. Un oggetto dotato di una carica elettrica esercita una forza a una certa distanza su un altro oggetto avente una carica elettrica. Contrariamente alla forza di gravità , la quale fa sì che un oggetto ne attragga un altro, gli oggetti con una carica elettrica possono sia attrarsi sia respingersi l'un l'altro. Inoltre, la gravità è in rapporto diretto con la massa degli oggetti in questione, mentre la carica elettrica e la massa non sono in rapporto quando gli oggetti sono immobili. Gli esperimenti dimostrano che vi sono due diversi tipi di carica elettrica. Il primo di questi è denominato carica positiva o carica + , ed è associato ai nuclei degli atomi di tutte le materie. Il secondo è la carica negativa o - , ed è proprio di tutti gli elettroni che circondano il nucleo dell'atomo. In genere, la carica positiva del nucleo è esattamente uguale alla somma delle cariche negative degli elettroni che lo circondano. Il verso delle forze, che agiscono tra gli oggetti aventi una carica elettrica, dipende dal tipo di carica su questi oggetti. Ad esempio, se due oggetti hanno lo stesso tipo di carica, siano entrambi positivi o entrambi negativi, gli oggetti si respingono. Quando i due oggetti hanno carica opposta, essi si attraggono l'uno con l'altro. Questa forza elettrica d'attrazione, tra i nuclei positivi e gli elettroni negativi, lega questi ultimi al nucleo. In un certo senso, l'elettricità tiene insieme il mondo.

La quantità complessiva di cariche elettriche resta praticamente costante nel mondo. Poiché i due tipi di carica hanno effetti opposti, il risultato normale complessivo è di neutralità elettrica, o apparente mancanza di carica. Pertanto, al fine di osservare gli effetti di carica in quantità abbastanza grandi di materia, sarà necessario turbare l'equilibrio normale e produrre un eccesso di carica nell'oggetto nel modo voluto.

Numerose sostanze solide hanno una struttura cristallina , cioè i loro atomi sono disposti in un reticolo regolare tridimensionale. Ma in alcune sostanze, gli elettroni che circondano questi nuclei non sono legati strettamente. In certe condizioni, è possibile sia aggiungere che sottrarre un buon numero di elettroni senza turbare seriamente la struttura cristallina. In altre parole, i nuclei atomici tendono a restare fissi nella loro posizione, ma gli elettroni si possono spesso muovere. Per dare una carica negativa, si dovrà solo aggiungere elettroni in eccesso. Tuttavia, in relazione alla carica positiva e negativa, si deve ricordare che il più e il meno sono segni indicativi di uno stato elettrico, non indicatori di operazioni matematiche , come nell'aritmetica o nell'algebra. Quando si vede un segno negativo applicato ad una carica, si deve ricordare che esso sta ad indicare solamente un numero in eccesso di elettroni, e non ha niente a che vedere con una sottrazione.

Dal punto di vista elettrico, è possibile classificare, grosso modo, tutte le sostanze componenti la materia in due grandi gruppi. I tipi di sostanze che contengono un numero relativamente grande di elettroni liberi, che si possono muovere da un atomo all'altro, sono denominati conduttori elettrici . Le sostanze nelle quali gli elettroni non sono liberi di muoversi sotto una sollecitazione moderata sono denominate isolanti elettrici . La maggior parte dei metalli è conduttrice di elettricità sebbene in modo diverso dai conduttori usati dal settore chimico, come le soluzioni acquose degli acidi , delle basi o dei sali . D'altro canto, la maggior parte delle sostanze non metalliche è elettricamente isolante. Non esiste né un conduttore perfetto né un isolante perfetto, ma in pratica, un certo numero di sostanze serve assai bene a questo scopo. Ad esempio, l' argento , il rame , l' alluminio e persino l' acciaio sono spesso adatti come conduttori, mentre il vetro , la porcellana , la maggior parte delle materie plastiche e l'aria secca sono buoni isolanti. Negli ultimi decenni lo studio della materia ha portato alla creazione di materiali che, in condizioni estreme, riescono a divenire superconduttori .

Elettricità e magnetismo

Lo spazio intorno ad un elettrone o un qualsiasi altro oggetto avente una carica elettrica sembra trovarsi in uno stato di sollecitazione, denominato campo elettrico . È questo che interferisce con i campi elettrici di altri oggetti elettricamente carichi e provoca le forze reciproche tipiche di tali oggetti. Ma se si imprime un movimento agli elettroni, il loro percorso viene circondato da un altro nuovo campo, denominato campo magnetico . La forza di questo campo è direttamente proporzionale sia al numero di elettroni in movimento sia alla velocità a cui si muovono, ossia, in altri termini, alla corrente. Pertanto, se si fa passare una corrente attraverso una bobina ,cioè un insieme di spire convenientemente predisposta, di filo di rame , questa bobina di filo si comporterà come un magnete d' acciaio , attraendo o respingendo altre bobine simili di filo. Avvolgendo una tale bobina su una struttura di ferro o nucleo, si rafforzerà il campo magnetico prodotto. Se si dispongono parecchie bobine di filo attorno ad un nucleo di ferro , libero di ruotare, collocandole nel campo di grande intensità di una serie di bobine fisse, percorse da corrente, si otterranno notevoli forze meccaniche. Queste faranno ruotare le bobine mobili, le quali compiranno un lavoro meccanico. Tale apparecchio è denominato motore elettrico . Attualmente, i motori elettrici fanno funzionare tutti i tipi di macchinario, dai delicati trapani del dentista alle gigantesche macchine delle fabbriche moderne. Vi possono essere numerosi motori elettrici in un'abitazione moderna, da quello della caldaia a nafta, a quello del frigorifero, ecc.

Corrente alternata e continua Fino a questo punto, si è accennato che, in un qualsiasi circuito dato, gli elettroni si muovono sempre nello stesso senso internamente ad esso. Qualche volta, però, la corrente non resta costante, sia per quanto riguarda la forza che il senso. Un sistema o un circuito del tipo suddetto è denominato sistema a corrente diretta o continua . Un esempio di tale circuito è dato da un qualsiasi circuito potenziato da batterie , per esempio, un lampo al magnesio , oppure un impianto elettrico nelle automobili. Tuttavia, non è necessario che la corrente vada sempre in un senso. Si usano numerosi circuiti elettrici, in cui la corrente inverte regolarmente il senso del suo flusso nel circuito. Questo tipo di circuito è denominato a corrente alternata . I circuiti elettrici più comuni e maggiormente impiegati sono a corrente alternata. In un circuito a corrente alternata, è necessario specificare anche la frequenza , oltre a specificare l'intensità di corrente e la tensione del circuito, come invece è sufficiente per il circuito a corrente diretta. La frequenza misura la metà del numero di volte che la corrente cambia direzione in un secondo.

In Europa le reti di distribuzione di energia elettrica erogano la tensione a 230V con una frequenza è di 50 Hz periodi o cicli al secondo. Questo significa che la corrente fluisce in un senso per 1/100 di secondo, e così via. (Naturalmente, questi cambiamenti sono fatti gradualmente, in modo che la corrente nel circuito cambia con continuità sia per quanto riguarda l'intensità sia per il senso). I circuiti per le radio emittenti richiedono frequenze di milioni di cicli, quelli per la televisione centinaia di milioni di cicli al secondo. Naturalmente, le correnti, che mutano a queste velocità, non sono generate da dinamo , che in nessun caso potrebbero funzionare alla velocità richiesta da tali circuiti. In luogo di dinamo, si adopera uno speciale apparecchio elettronico, come la valvola o il transistor .

Ove la corrente e la tensione cambiano, come succede continuamente nei circuiti a corrente alternata, è necessario considerare l'effetto della reattanza . Come già accennato, la corrente genera sempre un campo magnetico. Quando la corrente cambia varia il campo magnetico da essa provocato e ciò determina una forza elettromotrice contraria. Pertanto, in un circuito a corrente alternata, la tensione applicata deve superare l'opposizione del campo magnetico che varia, oltre alla comune resistenza del circuito. L'opposizione incontrata dalla corrente alternata si chiama reattanza induttiva, ed è dovuta al cambiamento del proprio campo magnetico. Come si è visto, gli elettroni si respingono sempre l'uno con l'altro, in seguito all'azione reciproca dei loro campi elettrici. Pertanto, un elettrone in movimento può forzare quelli in un altro a muoversi, anche se i due conduttori sono isolati l'uno dall'altro. Può succedere, quindi, qualche volta che una corrente alternata possa fluire persino attraverso un perfetto isolante, mentre una continua non può farlo. (Naturalmente, nessun elettrone si muove effettivamente attraverso l'isolante, ma sono i loro campi elettrici interagenti che producono gli spostamenti suddetti). Questo interessante effetto è sfruttato in apparecchi denominati condensatori, spesso utilizzati per i circuiti a corrente alternata. Pertanto, una corrente alternata può apparentemente fluire attraverso un condensatore però non senza trovare qualche opposizione. L'opposizione al flusso di corrente alternata dovuta all'azione del condensatore è denominata reattanza capacitiva. La reattanza induttiva, la reattanza capacitiva e la resistenza di un circuito sono denominate, nel loro complesso, impedenza di un circuito. Controllando l'entità di reattanza induttiva e capacitiva in un circuito, si possono osservare alcuni interessanti effetti. Uno degli effetti più importanti è la risonanza . Grazie a quest'effetto, si può fare in modo che il circuito entri in risonanza, cioè sia percorso da una corrente alternata di una particolare frequenza, ignorando in modo assoluto quelle di altre frequenze che pure possono essere presenti. È proprio grazie all'impiego della risonanza che si può regolare l'apparecchio radio o il televisore su una particolare stazione di emissione, escludendo le altre.

Trasformatori

Il vantaggio pratico dei sistemi a corrente alternata consiste innanzitutto nel fatto che si può elevare o ridurre la tensione con l'impiego di un apparecchio denominato trasformatore. Il trasformatore è composto semplicemente da due bobine separate, isolate, di filo avvolto sullo stesso nucleo di ferro magnetico. Una corrente alternata, che fluisce nella prima bobina, produce un campo magnetico mutevole nel nucleo e induce una tensione variabile periodicamente nella seconda bobina. Predisponendo opportunamente la misura del nucleo e il numero di spire di filo sulle bobine, si potranno elevare o ridurre le tensioni a volontà. Pertanto, il trasformatore permette l'impiego di una tensione relativamente bassa, per ragioni di sicurezza, nelle abitazioni, pur permettendo che venga trasmessa, da una centrale elettrica lontana, una tensione assai più elevata. Si possono adoperare trasformatori per ridurre ulteriormente la tensione, per campanelli di casa, giocattoli elettrici e altre piccole applicazioni. Non si può utilizzare il trasformatore su un circuito a corrente continua, poiché la corrente, e quindi il campo magnetico non cambiano.

L'elettricità come onde radio

Quando la frequenza è sufficientemente elevata, si potrà immettere in una antenna corrente alternata la quale irradierà onde elettromagnetiche nello spazio. Queste onde sono variazioni di campi magnetici e elettrici collegati che si diffondono tramite l'antenna, le quali possono portare gli impulsi telegrafici, la voce o le immagini a grandi distanze. Questa è la base della radio e della televisione . Qualora sia necessario, la corrente alternata può essere facilmente convertita in corrente continua costante mediante l'impiego di un raddrizzatore . Più difficile è, invece, trasformare la corrente continua in corrente alternata (con un inverter ), qualora ciò fosse richiesto, in particolare per applicazioni di notevole potenza.

La corrente continua è essenziale nelle industrie elettrochimiche, ad esempio per la lavorazione dell' alluminio , del magnesio o del rame . Attualmente, anche la corrente per la radio, la televisione e altri apparecchi elettronici è costituita da corrente continua pur funzionando l'alimentazione in corrente alternata. Quindi, anche i circuiti a corrente continua hanno i loro particolari impieghi.

Elettricità statica

Quando il clima è freddo e secco, può succedere di ricevere una scossa camminando su un tappeto di lana o toccando una maniglia di metallo. Se è buio, si può vedere una scintilla. Qualche volta si vedono scintille pettinandosi i capelli. Queste scosse e queste scintille sono causate dall' elettricità statica .

Concetti collegati

Il concetto di elettricità è spesso associato a fenomeni o entità ben precise, quali:

  • Carica elettrica : proprietà fondamentale caratteristiche di alcune particelle subatomiche per cui si creano interazioni elettromagnetiche. La materia caricata elettricamente crea o modifica un campo elettrico .
  • Campo elettrico : effetto prodotto da una carica elettrica che esercita una forza su un oggetto elettrizzato nelle vicinanze.
  • Potenziale elettrico : energia potenziale di una carica non nota associata ad una determinata posizione in un campo elettrico (spesso noto come voltaggio).
  • Corrente elettrica : moto o flusso di particelle elettricamente cariche.
  • Energia elettrica : quantità di energia disponibile grazie al flusso di cariche elettriche in un conduttore o grazie alle forze tra particelle cariche.

Produzione di elettricità

La produzione di energia elettrica avviene per trasformazione di energia di altro tipo mediante appositi impianti, gestiti da enti sia privati sia pubblici (in Italia , nel particolare, la maggior parte di queste strutture sono di proprietà dell' Enel ). Questi impianti, detti anche centrali elettriche , possono essere:

  • Centrali eoliche : impiantate in zone particolarmente ventose, raccolgono energia sfruttando l'azione del vento che muove le enormi pale di cui si costituiscono.
  • Centrali geotermiche : utilizzano l' energia termica naturale del sottosuolo nelle zone dove si manifestano sotto forma di geyser o fumarole .
  • Centrali idroelettriche : sfruttano la caduta di energia potenziale dell'acqua fluente per trasformarla in energia elettrica.
  • Centrali solari : sfruttano le reazioni nucleari aventi luogo nel Sole , riciclando l'irraggiamento mediante celle fotovoltaiche .
  • Centrali termoelettriche : trasformano l'energia generata dal vapore , frutto della combustione di, solitamente, biomassa nelle caldaie , grazie a potenti turbine .
  • Centrali elettronucleari : si costiuiscono di una parte con turbine e alternatori ed un'altra in cui avvengono reazioni nucleari a catena controllate all'interno di un reattore .

La produzione di elettricità per la casa e l'industria

Non solo la corrente elettrica produce un campo magnetico: anche un campo magnetico produce corrente elettrica. Al principio del XIX secolo, si scoprì che facendo variare in un qualsiasi modo un campo magnetico, si stabilisce una tensione elettrica nello spazio occupato dal campo che cambia. E se questa variazione si verifica in una bobina di filo, la tensione (il voltaggio) farà la sua comparsa fra una estremità e l'altra di detta bobina. Questa tensione, quando viene provocata in un circuito adatto, vi produrrà corrente. Questo è il principio attualmente adoperato per generare l'energia elettrica commerciale in grandi quantità.

Si avvolge una serie di bobine intorno ad un nucleo di ferro libero di ruotare e accoppiato ad una potente turbina vapore o motore diesel. Si collocano queste bobine, ruotanti in un traliccio di bobine fisse, in modo assai simile alla disposizione in un motore elettrico precedentemente descritta. Si fa passare una corrente costante attraverso le bobine ruotanti per magnetizzarle, e il nucleo viene fatto ruotare da un motore a vapore o diesel. Il nucleo, mentre ruota, costringe il campo magnetico nella bobina fissa a variazioni periodiche, generando in essa una grande quantità di energia elettrica. Questa è, quindi, trasmessa da una rete di fili alle abitazioni e alle industrie.

Fonte [Wikipedia]

 

IMPIANTO ELETTRICO

Generalmente con il termine di impianti elettrici ci si riferisce a quell'insieme di apparecchiature elettriche, meccaniche e fisiche atte alla trasmissione e all'utilizzo di energia elettrica.

Concezione

Normalmente per impianti elettrici si considerano gli impianti di bassa tensione (BT), mentre per gli impianti di media (MT) e alta tensione (AT) si preferisce parlare di reti elettriche o sistemi elettrici vista la maggiore complessità sia degli apparati tecnologici, sia degli studi e dei calcoli necessari.

Normalmente gli impianti elettrici di bassa tensione per l'alimentazione delle abitazioni comuni sono dimensionati su una potenza massima di circa 3 kW.

Burocrazia

Per la progettazione degli impianti elettrici sin dal 1990 era in vigore in Italia la Legge 46/90 ora sostituita dal D.M. 37 del 22 gennaio 2008 (G. U. n. 61 del 12/03/2008)e dal DL 25 giugno 2008 n 112, "Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11 quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici"; questo stabilisce quali siano i soggetti abilitati a progettare e realizzare le principali tipologie di impianti relativi a tutti gli edifici e a quali obblighi e prescrizioni debbano attenersi tali soggetti.

Fondamentale nella progettazione, realizzazione e collaudo di un impianto elettrico sono le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), gli impianti elettrici in bassa tensione alimentati da un ente elettrocommerciale devono comprendere un impianto di messa a terra (sistema TT) in quanto necessario per la protezione dai contatti indiretti.

Problemi e protezioni

Negli impianti elettrici possono verificarsi guasti e malfunzionamenti, ad esempio cortocircuiti , sovraccarichi , dispersioni .

Per evitare che questi eventi producano danni alle persone o alle cose devono essere installati appositi apparecchi di protezione , quali:

  • interruttori magnetotermici (detti anche genericamente automatici ), in alternativa devono essere usati sia il fusibile sia l' interruttore termico
  • interruttori differenziali (popolarmente, noti come salvavita )

Queste protezioni sono molto utili anche a prevenire l'innesco di incendi e la folgorazione delle persone a causa di contatto indiretto o contatto diretto con parti in tensione . Inoltre l'impianto deve essere completato con un [[messa a terra|impianto di terra.

Fonte [Wikipedia]

PROTEZIONI ELETTRICHE

In un impianto elettrico , lo scopo delle protezioni (o sistema di protezioni, o sistema di protezione) è quello di proteggere l'eventuale utente, in situazioni ordinarie e straordinarie, e l'impianto stesso in caso di guasto. Le protezioni sono installate sia per proteggere le linee dell'impianto che le apparecchiature (es. generatori, trasformatori). Si dividono in attive e passive.

Protezioni attive

Si definiscono protezioni attive i componenti dell'impianto che intervengono sul circuito, normalmente aprendolo. Le protezioni attive intervengono principalmente per salvaguardare l'impianto da guasti. Sono essenzialmente composte da un relè in grado di aprire il circuito. Il relè, in seguito a delle misure sull'impianto, e al verificarsi di una condizione di guasto, provvede a far intervenire l'interruttore che, aprendo la linea, interrompe la fornitura di energia elettrica e quindi toglie l'alimentazione al guasto.

Caratteristiche fondamentali

Le caratteristiche fondamentali di un sistema di protezione sono:

  • selettività : la capacità del sistema di protezioni di intervenire solo dove c'è il guasto e per il guasto specificato;
  • sensibilità: la capacità di rilevare variazioni delle grandezze che interessano il sistema elettrico;
  • sicurezza di funzionamento: il grado di affidabilità delle protezioni, che occorre sia elevato per garantire l'efficacia delle protezioni nell'istante in cui si verifica il guasto;
  • tempestività di intervento: la capacità di intervenire al momento giusto;
  • protezione di riserva: una protezione aggiuntiva che è chiamata ad intervenire in caso di deficit della protezione principale;
  • assenza di punti ciechi: è la caratteristica che devono avere le protezioni in modo da non lasciare punti non protetti nell'impianto elettrico.

L'interruttore magnetotermico (chiamato volgarmente interruttore automatico) è costituito da due relè, uno magnetico e uno termico. Il relè magnetico protegge il circuito dalle correnti di elevato valore (solitamente correnti di corto-circuito) e viene infatti definito come protezione di massima corrente. Il funzionamento dello sganciatore magnetico è basato sull'attrazione elettromagnetica generata da un solenoide percorso dalla corrente di guasto che, generando una forza elettromotrice indotta , aziona una bobina che comanda un sezionatore, il quale opera l'apertura del circuito. L'intervento è quasi istantaneo al superamento della massima corrente, indifferentemente dal valore assunto della corrente stessa.

Interruttore termico

L'interruttore termico è costituito dal solo relè termico ed è un dispositivo più semplice rispetto al magnetotermico e garantisce la protezione solo dai sovraccarichi.

Il funzionamento del relè termico è mirato a proteggere il circuito da correnti di valore più modesto (solitamente correnti di sovraccarico e minime correnti di corto circuito). Il suo funzionamento è basato sul comportamento dei metalli a seguito del calore che nasce per effetto Joule al passaggio di una corrente di guasto; tale corrente percorre una lamina realizzata da due metalli con differente coefficiente di dilatazione termica. Poiché i coefficienti non risultano essere uguali, le diverse dilatazioni porteranno ad un curvamento della lamina, quindi allo sganciamento del relè e all'apertura del circuito. L'intervento della componente termica è definito da una curva d'intervento, all'aumentare del valore della corrente di guasto diminuisce il tempo d'intervento. Ogni interruttore ha una sua curva d'intervento.

Fusibile

Il fusibile tradizionale è anch'esso una protezione di massima corrente. Il suo funzionamento si basa sulla fusione di un filo metallico nel caso la corrente sia troppo elevata. Il fusibile, rispetto agli interruttori magnetotermici, risulta essere un dispositivo più robusto ma non garantisce la protezione da minime correnti di corto-circuito e correnti da sovraccarico; per ovviare a questa limitazione, spesso si adopera accoppiato ad un interruttore termico. Inoltre, ad ogni intervento occorre sostituire la cartuccia per poter ripristinare il servizio. Anche i fusibili presentano delle curve di intervento che li caratterizzano e li differenziano.

Interruttore differenziale

L'interruttore differenziale non è una protezione di massima corrente, ma il suo funzionamento si basa sulla prima legge di Kirchhoff . Nel caso la somma algebrica delle correnti entranti, o uscenti, nel dispositivo sia superiore ad un valore di soglia, l'interruttore interviene. All'aumentare del valore di questa somma (o differenza, da cui il nome) il tempo d'intervento diminuisce.

Relè

Oltre ai principali tipi di relè, già descritti, esistono altri tipi divisibili per funzionamento:

  • di tensione
  • di corrente
  • di frequenza
  • di potenza
  • direzionali
  • ad impedenza
  • differenziali

Si possono inoltre distinguere per tecnologia di costruzione:

  • elettromeccanici (tradizionali)
  • statici analogici
  • digitale a microprocessore

Protezioni passive

Le protezioni passive utilizzano mezzi che non interessano il circuito ed il suo funzionamento. Tali protezioni hanno come principale scopo l'evitare la nascita di un guasto tramite arco elettrico o contatto tra parti diverse dell'impianto.

Isolamento principale

L'isolamento principale non è da confondersi con l'isolamento funzionale, anche se a volte coincidono. Tale isolamento deve ricoprire completamente le parti attive ed essere rimosso solo mediante la sua distruzione. Inoltre tale protezione deve essere in grado di resistere a sollecitazioni meccaniche, o avere una barriera meccanica che lo protegga (es. tubi, passerelle, cunicoli)), a sforzi elettrodinamici e termici, alle alterazioni chimiche dovute all'ambiente circostante.

Barriere e involucri

Gli involucri impediscono il contatto con le parti attive da ogni direzione e angolazione esso provenga, mentre le barriere impediscono tale contatto unicamente se proveniente da alcune direzioni, normalmente quella abituale d'accesso. Entrambi vengono caratterizzati da un grado di protezione indicato da una sigla composta dalle due lettere IP seguite da due cifre. La prima cifra indica la protezione da corpi solidi, mentre la seconda corpi liquidi. Se al posto del numero è presente la X, significa che non è protetto rispetto a quel tipo di contatto. La sigla può essere seguita dalla lettera B o dalla D, che identifica che la protezione viene superata, ma non si può entrare in contatto con una parte attiva.

Altri componenti

Per proteggere l'impianto dai guasti si progetta anche un impianto di terra .

Trasformatori di tensione (TV) e di corrente (TA)

Nell'ottica delle protezioni si può prevedere l'istallazione di trasformatori di misura (TA e TV). I TA e i TV si rendono particolarmente necessari in Alta e Media tensione. In tali impianti infatti è tecnicamente ed economicamente impossibile utilizzare relè per la protezione, che impiegano tensioni e correnti elevate quanto quelle delle linee. Quindi l'impiego di TA e TV permette di ridurre del giusto valore le correnti e le tensioni in gioco.

Fonte [Wikipedia]

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