Biocompatibilità

Biocompatibilità è un termine composto dal prefisso bio- (dal greco “vita, essere vivente”) e dalla parola compatibilità, derivante dal latino cum patior (letteralmente “partecipare a”) traducibile con l'espressione “essere in sintonia con”; l' etimo sottolinea dunque in maniera evidente il carattere di armonia con la vita di tutto ciò che può definirsi biocompatibile.

Capacità di una sostanza di essere metabolizzata dagli organismi viventi, nessun effetto dannoso sulle funzioni vitali. Il sigificato è diverso se si intende ecocompatibilità .

Il concetto è stato trattato in maniera organica per la prima volta nella letteratura medico-chirurgica, per la quale esso definisce la particolare proprietà di sostanze, organi o materiali, di essere ben tollerati da un organismo vivente e comprende l'idea dell'accettazione di un impianto artificiale da parte dei tessuti circostanti e da parte del corpo come un tutt'uno.

Architettura

Successivamente il termine biocompatibilità è diventato di uso comune anche nel linguaggio architettonico, quasi sempre accompagnato al concetto di ecosostenibilità . Il parallelo con la medicina permette di definire la biocompatibilità in architettura come la caratteristica di quei materiali/componenti/sistemi/edifici (“ protesi artificiali”) che consente un loro equilibrato inserimento nel contesto naturale, evitando non solo qualunque forma di “rigetto”, ma anche qualsiasi effetto nocivo sulla vita, ed in particolar modo sulla salute degli uomini, ad esempio nelle fasi di progettazione, realizzazione e gestione di un green building . Se adattiamo il termine ai materiali dell'architettura, si possono definire materiali biocompatibili quelli che non provocano irritazioni e/o infiammazioni, non stimolano l'insorgere di reazioni allergiche e non causano nessuna altra forma di patologia .

Fonte [Wikipedia]

 

ARCHITETTURA ECOSOSTENIBILE

L' architettura sostenibile (detta anche green building , bioarchitettura o architettura bioecologica) progetta e costruisce edifici per limitare gli impatti nell'ambiente.

Piuttosto che un ambito disciplinare, l'architettura sostenibile è un approccio culturale al progetto che fa riferimento alla Baubiologie (bioedilizia) nata negli anni '70 in Germania, e che si è poi sviluppata includendo i principi ecologici e il concetto di sviluppo sostenibile .

Principi generali

sostenibilità

Il concetto di sostenibilità si basa sui seguenti principi:

  1. l'esistenza di vincoli in un pianeta finito, ovvero il riconoscimento che esiste una carrying capacity del pianeta Terra;
  2. la consapevolezza che il secondo principio della termodinamica pone dei limiti agli usi e alle trasformazioni energetiche;
  3. l'accettazione delle ipotesi di Herman Daly , padre della teoria della sostenibilità:

•  l'utilizzo delle risorse rinnovabili non deve essere superiore al loro tasso di rigenerazione;

•  l'immissione di sostanze inquinanti (solide, aeree o liquide) nell'ambiente non deve superare la capacità di dell'ambiente stesso di metabolizzarle;

•  lo stock di risorse non rinnovabili (es. i combustibili fossili) deve essere sfruttato ad un ritmo che non superi il ritmo di introduzione di sostituti rinnovabili.

L'architettura sostenibile fa proprio il principio della decrescita e di limite , inteso come risparmio di risorse e minima produzione di inquinamento in tutte le fasi del ciclo di vita.

ciclo di vita

Il ciclo di vita di un edificio comprende diverse fasi:

1) l'estrazione e il trasporto delle materie prime;
2) la loro trasformazione in semilavorati o prodotti finiti e il loro trasporto nel cantiere per l'utilizzo;
3) la costruzione del fabbricato;
4) il periodo di utilizzo dell'edificio, con il funzionamento degli impianti e le manutenzioni dei componenti dell'edificio;
5) la fine dell'utilizzo, con la dismissione che porta allo smontaggio dei componenti e al loro reimpiego o alla discarica.

ecobilancio

La valutazione degli impatti ambientali è definita ecobilancio che considera ciascuna fase del ciclo di vita ed analizza le esternalità in spazi e tempi diversi:

A) valuta nel tempo gli impatti che avvengono prima, durante e dopo l'esistenza dell'edificio stesso, ad es. con l'estrazione delle materie prime, o quando si interviene con la manutenzione per estendere la durata dell'edificio.

B) valuta nello spazio gli impatti generati in altri luoghi da quello dell'insediamento, es. nei luoghi di prelievo o produzione dei materiali.


La metodologia LCA (vd. UNI 14040 Life Cycle Assessment ) consente l'effettuazione di una valutazione ambientale di tipo quantitativo. Solitamente uno studio LCA viene effettuato su singoli prodotti, mentre è molto complesso (e per certi versi inutile) produrre un LCA di un edificio, poiché le variabili da calcolare sono molteplici poiché sono riferite a molti componenti con durate e prestazioni differenti tra loro. Per tale motivo la valutazione ambientale dell'edificio viene effettuata con una metodologia di tipo qualitativa e " multicriteriale ", con un approccio umanista e soggettivo definito come Life Cycle Thinking (previsione del ciclo di vita).

compatibilità

Integrare l'opera nell' ambiente e nella natura, applicando il concetto di economia inteso non come il minor costo a breve termine, ma come il sistema che consente di evitare gli sprechi e le esternalità. Per fare questo occorre una visione olistica e un approccio interdisciplinare che da priorità al bene comune anziché al profitto individuale.

benessere

Lo scopo del costruire è il benessere degli abitanti , inteso come uno stato psicofisico a cui concorre la salute dell'individuo, l'equilibrio sociale e la cura dell'ambiente. In questa visione l'edificio non è un oggetto a sé stante, slegato dal contesto, ma parte di un sistema interattivo e dinamico che considera gli elementi naturali (terra, acqua, vento, sole, vegetazione) e sociali (identità e appartenenza ai luoghi) come materiali fondamentali del progetto.

 

Elementi dell'architettura sostenibile

Si elencano di seguito alcuni elementi che concorrono nella realizzazione di un progetto architettonico improntato alla sostenibilità. Tali aspetti sono molteplici e non necessariamente tutti presenti nell'opera architettonica ma impiegati diversamente in funzione delle caratteristiche dell'edificio e del contesto.

riduzione dei consumi energetici

L'architettura sostenibile, oltre ai criteri di progettazione standard, integra una serie di fattori e tecnologie che sono in grado di conferirgli un valore aggiunto, legato alla migliore efficienza energetica e prestazionale.

Per una corretta "progettazione energetica" occorre considerare quattro fattori:

1) l'approccio bioclimatico (orientamento, soleggiamento e ombreggiamento, ventilazione naturale);
2) l' isolamento dell'involucro edilizio (riduzione dei consumi energetici);
3) il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili (biomasse, geotermia, fotovoltaico, solare termico, micro eolico);
4) l' efficienza degli impianti (riduzione dei consumi a parità di prestazione).
Se i primi due fattori sono correlati alle caratteristiche dell'edificio, gli ultimi due sono propri degli impianti.

uso razionale della risorsa idrica

Un ulteriore aspetto è riferito al corretto utilizzo della risorsa idrica, con l'adozione di tecnologie in grado di riusare l'acqua piovana per usi secondari, o di consentire una elevata permeabilità dei terreni .

utilizzo di materiali bioecologici

La scelta di materiali e prodotti sulla base di un ecobilancio, che confronta tra loro i prodotti valutandone i diversi impatti ambientali prodotti in tutte le fasi del ciclo di vita.

regionalismo

Scegliere i materiali di cui si conosce la provenienza , scegliendo quelli estratti e prodotti nello stesso ambito ecoregionale (definito come un'area geograficamente omogenea), secondo il principio della filiera corta già applicata per i prodotti alimentari.

partecipazione

L'attività di coinvolgimento degli attori del processo edilizio e di condivisione del progetto con i futuri abitanti, in modo tale da favorire l'integrazione del manufatto nella comunità .

Fonte [Wikipedia]

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