BIOARCHITETTURA

Si definisce Bioarchitettura l'insieme delle discipline che attuano e presuppongono un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell' ecosistema antropico-ambientale. In una visione caratterizzata dalla più ampia interdisciplinarità e da un utilizzo razionale e sostenibile delle risorse, la bioarchitettura tende alla conciliazione ed integrazione delle attività e dei comportamenti umani con le preesistenze ambientali ed i fenomeni naturali, al fine di realizzare un miglioramento della qualità della vita attuale e futura.

La bioarchitettura, pratica architettonica rispettosa dei principi della sostenibilità , ha l'obiettivo di instaurare un rapporto equilibrato tra l' ambiente ed il costruito, soddisfacendo i bisogni delle attuali generazioni senza compromettere, con il consumo indiscriminato delle risorse, quello delle generazioni future.

Alcuni dei principi progettuali alla base della bioarchitettura sono:

  • ottimizzare il rapporto tra l'edificio ed il contesto nel quale viene inserito. Compito dell' architetto , come afferma Christian Norberg-Schulz , è creare luoghi significativi per aiutare l'uomo ad abitare, ciò attraverso la comprensione ed il rispetto del genius loci – lo spirito del sito;
  • privilegiare la qualità della vita ed il benessere psico-fisico dell'uomo;
  • salvaguardare l'ecosistema;
  • impiegare le risorse naturali (acqua, vegetazione, clima);
  • non causare emissioni dannose (fumi, gas, acque di scarico, rifiuti);
  • concepire edifici flessibili ad eventuali rimozioni, sostituzioni o integrazioni degli impianti, e a possibili ampliamenti o cambiamenti di destinazione d'uso;
  • prevedere un diffuso impiego di fonti energetiche rinnovabili ;
  • utilizzare materiali e tecniche ecocompatibili, preferibilmente appartenenti alla cultura materiale locale.

Affinché tali principi possano integrarsi tra loro è necessaria una progettazione che si avvalga del contributo di numerosi specialisti. L'industria delle costruzioni ha un forte impatto ambientale a causa dell'altissimo consumo energetico, delle sue emissioni nell'atmosfera, dell'inarrestabile consumo del territorio e del diffuso utilizzo di materiali di origine petrolchimica che determinano gravi problemi di inquinamento durante tutto il loro ciclo di vita. Fine primario della bioarchitettura è dare all' edilizia un nuovo indirizzo rivolto al rispetto delle esigenze dell'abitante e dell'ambiente.

Tecniche progettuali per la riduzione dei consumi energetici

E' definita come “ casa passiva ” la casa energeticamente autosufficiente cioè che non consuma energia. Se consideriamo la sola fase di utilizzo dell'edificio, la casa passiva ha un impatto zero sull'ambiente, non consumando energia per riscaldare gli ambienti. La casa passiva, attraverso un'attenta progettazione basata sull'alto isolamento termico e sull'eliminazione dei ponti termici, riesce a sfruttare l'energia proveniente dall'esterno ( sole ) e quella prodotta al suo interno da elettrodomestici e dalle stesse persone che vi abitano, rinunciando così all'impianto di riscaldamento. Tali soluzioni sono molto costose e convenienti nei climi rigidi del nord Europa, mentre nelle nostre latitudini occorrono soluzioni progettuali che considerano anche il raffrescamento per le esigenze estive. L'edificio può avvalersi delle energie rinnovabili : per il riscaldamento si possono utilizzare i pannelli solari termici (o collettori solari), gli impianti a biomassa o la geotermia a bassa entalpia. Per l'energia elettrica si possono utilizzare i pannelli fotovoltaici , oppure sfruttare l' energia eolica con impianti di mini o micro eolico, o un impianto mini idroelettrico se disponibile un corso d'acqua con caratteristiche adeguate. L'utilizzo di queste tecnologie consente di ridurre le emissioni in atmosfera di CO 2 e di altri gas inquinanti.

Fonte [Wikipedia]

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